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sabato 9 febbraio 2013

nel cuore dell'inverno...pratica yoga e medicina cinese a confronto

In inverno tutto rallenta.

Nelle giornate sempre più fredde, con la luce  che finisce  presto,  la natura si riposa  per   immagazzinare energia e prepararsi all'esplosione di vita della primavera.

E' questa  la stagione in cui  secondo la Medicina Tradizionale Cinese  lo  Yin (l'oscurità e la stasi) domina  sullo Yang (luce e movimento),  il momento ideale per l'ascolto di se stessi.
 
Sempre restando nella MTC, la teoria dei 5 elementi   attribuisce  all'inverno l'elemento acqua. Gli organi sono reni e vescica,   sono  presenti emozioni come la paura ma anche la sua controparte, la forza di volontàIl gusto è salato,  la condizione, ovvio,  il  freddo,  come colore  il  nero.
E meno facile  da comprendere a colpo d'occhio, la direzione cardinale del  Nord.

Più in generale le caratteristiche dell'inverno sono  il riposo, il fresco, l'umido, la  lentezza, il genere femminile, la quiete.

Le più antiche conoscenze dell'uomo rivelano sempre un fondamento comune, proviamo allora una pratica yoga  in armonia con gli elementi dell'inverno secondo la MTC.

Per cominciare al meglio  è opportuno liberarsi della paura, o di tutte le emozioni bloccate, con simhasana,  la posizione del leone



Per rinforzare la forza di volontà  i sankalpa, le ripetizioni interiori che piantano i semi delle intenzioni nella mente subconscia.
Scegliere un'affermazione positiva su un argomento che ci sta " a cuore" e poi ripeterla almeno 3 volte  con il mudra di Ganesh (il sigillo del Dio elefante che rimuove gli ostacoli), al centro del petto


Una pratica Yoga calorosa  aiuta la digestione, (intesa come metabolismo cellulare) elimina ama, cioè scarto,  nutre  lo spirito e porta l'attenzione all'interno.
La tecnica  di kapalabhati,  libera le vie respiratorie e soffia sulle braci  del fuoco interno, nell'area governata  da manipura, dove l'anatomia sottile dello yoga colloca il terzo chakra.

Per lo yoga manipura,   per la MTC i reni e le surrenali, sono   il luogo dove l'energia vitale viene prodotta,  conservata e utilizzata per la "manutenzione ordinaria" o durante periodi difficili, come stress, malattia, vecchiaia...
anche la posizione di Ustrasana, il cammello,   attiva l'area dei reni e la sua controparte addominale,  e in più, eseguita dopo le flessioni in avanti,  ne bilancia gli effetti.

I piegamenti in avanti   come pashimottanasana, la pinza,
janu sirsana, la posizione della testa al ginocchio,

sono un altro modo per portare la consapevolezza interna, con l'avvertenza di  flettersi dal bacino in avanti per non incorrere in  fastidiosi stiramenti lombari, più facili in questo periodo dell'anno.
 Un'altra accortezza è quella di mantenere il cuore sollevato    per evitare che la pratica si immelanconisca esacerbando le emozioni negative tipiche dell'inverno come paura e depressione.

Inoltre attraverso l'allungamento della catena muscolare posteriore liberiamo e distendiamo il meridiano della vescica 
 

Le posizioni che prevedono torsioni spinali come ardha matsyendrasana, la torsione del saggio  
Matsyendra

attivano l'area del plesso solare che irradia tutti gli organi addominali con il suo fuoco gastrico e tonifica rene e surrenali con il delicato massaggio dei muscoli lombari.
 
 Concludere la pratica con una decina di minuti di shavasana, la posizione del cadavere


L'alimentazione gioca un ruolo importante:  zuppe di verdure (ovviamente di stagione, come  i diversi  tipi di cavolo) e/o legumi, cereali integrali, noci tostate, radici,   tutto possibilmente biologico e di produzione locale per scaldarci e nutrire lo yin, senza appesantire.
Vi propongo una ricetta colorata e profumata da Yoga journal

ricetta speziata di carote e soia gialla










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