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sabato 12 maggio 2012

messaggio all'amica su yoga e pavimento pelvico

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Carissima, 
ti scrivo per parlarti dell'argomento che ti interessa e di come venga considerato nello yoga.
Come penso ti avrà detto l'ostetrica  il prolasso del pavimento pelvico e di conseguenza degli organi da esso supportati è  una condizione   molto diffusa tra le donne (e non solo...), a volte è originata dal parto, in altri casi dalla  predisposizione genetica.
Dal punto di vista dello yoga, situazioni difficili legate ai bisogni primari come la  casa,  il lavoro, la sicurezza, possono alterare in nostro equibrio energetico di base  e  minare la nostra integrità...
Una condizione che  si può risolvere quindi  attraverso la pratica costante di esercizi mirati ma anche con il rafforzamento delle nostre "radici" interiori,  perchè rafforzando quelle le difficoltà della vita  ci turbano  meno (o affatto) e più facilmente possono emergere stabilità e salute nel fisico, abbondanza sul  piano materiale.
Come una chiocciola dovunque ti trovi lì si trova la tua casa,  fermandoti a respirare con calma e attenzione  entri nel tuo spazio "privato",  un  posto dove riposare, ricaricarti di energia e riconnetterti con le tue radici...
...ma  permettimi di dirti  qualcosa dal punto di vista anatomico sul pavimento pelvico e la  funzione svolge.
Si tratta di un insieme di muscoli che sta alla base del busto e,   come un'amaca, sostiene gli organi interni come la vagina, il retto, l’uretra, la vescica, l’utero. Sono muscoli corti e forti che vanno dal coccige al pube e da un ischio  all’altro. 
Attraverso questi fasci di muscoli passano appunto la vagina, l’uretra e il retto.  Questi muscoli hanno anche il compito di contrastare la pressione all’interno dell’addome che può aumentare a causa di uno starnuto, di un colpo di tosse, del sollevamento di un oggetto pesante.
Questo a livello teorico, ma per sentire  un muscolo devo adoprarlo.
Per prendere coscienza del pavimento pelvico dovrò eseguire delle contrazioni che mi permettono di percepirlo, all'inizio probabilmente sentirò un "pezzo unico",  poi comincerò a distinguere le varie parti, (per esempio  fare la  pipì  "a intermittenza": inizio, interrompo, ricomincio,  collega ai muscoli che circondano l'uretra...).


Tornando allo Yoga abbiamo visto come esso ci dice che tutti i problemi fisici hanno inizio con lo squilibrio sul piano energetico,  il pavimento pelvico è una parte del corpo che è legata al primo Chakra,  Muladhara, situato  alla base della spina dorsale. E' lui  che si occupa di "radicarci" nella vita quotidiana in modo da non essere trascinati via dagli eventi.  


 Tutte le pratiche yoga  in realtà riguardano il movimento energetico  della nostra  forza vitale innata. Ci sono specifiche correnti chiamate  vayu che svolgono determiante funzioni, una di queste   è apana vayu,  essa è pricipalmente attiva nel bacino e nel basso ventre e governa le funzioni di eliminazione nel corpo (sudore, feci, urina, mestruazioni ma anche il parto e soprattutto l' espirazione) con movimenti verso il basso e all'esterno.
A livello più sottile, apana elimina non solo i rifiuti fisici ma qualunque cosa sia pericolosa o inutile per il nostro benessere. Quindi contribuisce a regolare  il sistema immunitario e a tenere libera la mente da pensieri distruttivi. Quando l'energia di apana predomina è come se avessimo una perdita  costante, immagina un rubinetto che perde, ci sentiamo sermpre più svuotati di  energie, cala la fiducia in noi stessi;
La pratica di  hatha yoga esercita la consapevolezza di apana garantendo una sua tenuta e quindi  crea la  condizione ideale per  costruire  stabili fondamenta.

Ora passiamo alla pratica:
Lo  Yoga propone molte posizioni  che aiutano a ristabilire l'equilibrio nel primo chakra e di apana, la principale è Tadasana, "la montagna" che attiva  la connessione con la terra mentre si sta  in piedi

Con i piedi aperti quanto le anche e comunque sempre in linea con le ginocchia, solleva e apri a ventaglio le dita per riappoggiarle con più attenzione a terra, stabilisci un triangolo d'appoggio in cui un vertice si trova al centro del tallone e gli altri 2 sotto mignolo e alluce. Bilancia in questo modo tutto il peso del corpo.  se c'è tensione nella parte bassa della schiena mantieni le ginocchia leggermente flesse.

Mentre inspiri immagina una linea di energia che attraversa il corpo dai piedi alla corona della testa,  allungando la spina dorsale al suo passaggio, quando espiri lascia allungare naturalmente il corpo attraverso i piedi e verso la terra.  

Bilancia la corona della testa direttamente sul centro del bacino, percependo equilibrio, stabilità, forza. Inspirando punta la lingua sollevandola verso il palato,  espirando con la  gola rilassata, permetti alla lingua di adagiarsi piatta sul "pavimento" della bocca  percependola come un bacino in miniatura


bhumiparsana (la terra mi è testimone)

Bhumisparshasana
Seduta a gambe incrociate a terra,  schiena morbidamente allungata. Porta la mano destra in appoggio sulla gamba con le dita rivolte verso il basso, la mano sinistra rivolta con il palmo verso l'alto riposa in grembo. Spalle rilassate, viso disteso. Ad occhi chiusi porta per qualche tempo l'attenzione sul respiro e osservalo attraversare il corpo senza intervenire. Centrata l'attenzione sul qui e ora percepisci la tua base d'appoggio a terra, le tue radici, dagli ischi in avanti, mentre  respiri. La mano destra  afferma: sono stabilmente legata alla terra.

Inspira e   contrai i muscoli pelvici nell'aria perivaginale, in quella che lo yoga chiama chiusura della radice, MULABHANDA quindi espira e rilassali, lasciando evaporare attraverso la mano sinistra  il peso dei  pensieri che affiorano. Mantieni la posizione fino a quando ti senti connessa e appagata.

supta dandasana  (posizione del bastone sdraiato) 

Dalla posizione precedente  sdraiati sulla schiena e solleva le gambe ad angolo retto con l'aiuto del muro. Percepisci il dorso allungato e naturalmente radicato a terra, la base pelvica alleggerita. Come sempre stabilizza l'attenzione attraverso l'ascolto del respiro. Inserisci   mulabhanda nell'inspiro,  rilascialo nell'espiro. 

suptakonasana: (posizione dell'angolo sdraiato)

dalla posizione di suptadandasana  apri le gambe senza forzare,  porta le piante dei piedi a contatto e rilassa le braccia  a terra con i palmi rivolti verso l'alto. Rimani nella posizione respirando profondamente per qualche tempo e quindi realizza Ashvini mudra (Il sigillo  del cavallo, la chiusura dei muscoli perianali) nell'inspiro, scioglilo nell'espiro. Pratica finchè stabilisci la connessione con respiro,  la mudra e la forza di gravità.

Poi espirando piega le gambe verso il petto abbracciandole con le mani intrecciate e lasciati scivolare   alla tua destra, rilassati un momento nella posizione rannicchiata a terra osservando gli effeti della pratica che sfumano mentre il corpo ritorna allo stato di quiete. 


Crea un momento da dedicare alla pratica tutti i giorni, più volte al giorno, almeno per 10 minuti ogni volta. Mulabhanda  ha il vantaggio di poter essere praticato anche da solo  in macchina,  quando cammini,  da seduta o in piedi.


ti abbraccio 

Ornella   

N.B. Consulta sempre un medico prima di intraprendere qualsiasi tipo di attività  fisica.





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