Nelle giornate sempre più fredde, con la luce che finisce presto, la natura si riposa per immagazzinare energia e prepararsi all'esplosione di vita della primavera.
E' questa la stagione in cui secondo la Medicina Tradizionale Cinese lo Yin (l'oscurità e la stasi) domina sullo Yang (luce e movimento), il momento ideale per l'ascolto di se stessi.
Sempre restando nella MTC, la teoria dei 5 elementi attribuisce all'inverno l'elemento acqua. Gli organi sono reni e vescica, sono presenti emozioni come la paura ma anche la sua controparte, la forza di volontà. Il gusto è salato, la condizione, ovvio, il freddo, come colore il nero.
E meno facile da comprendere a colpo d'occhio, la direzione cardinale del Nord.
Più in generale le caratteristiche dell'inverno sono il riposo, il fresco, l'umido, la lentezza, il genere femminile, la quiete.
Le più antiche conoscenze dell'uomo rivelano sempre un fondamento comune, proviamo allora una pratica yoga in armonia con gli elementi dell'inverno secondo la MTC.
Per rinforzare la forza di volontà i sankalpa, le ripetizioni interiori che piantano i semi delle intenzioni nella mente subconscia.
Scegliere un'affermazione positiva su un argomento che ci sta " a cuore" e poi ripeterla almeno 3 volte con il mudra di Ganesh (il sigillo del Dio elefante che rimuove gli ostacoli), al centro del petto.
Una pratica Yoga calorosa aiuta la digestione, (intesa come metabolismo cellulare) elimina ama, cioè scarto, nutre lo spirito e porta l'attenzione all'interno.
La tecnica di kapalabhati, libera le vie respiratorie e soffia sulle braci del fuoco interno, nell'area governata da manipura, dove l'anatomia sottile dello yoga colloca il terzo chakra.
Per lo yoga manipura, per la MTC i reni e le surrenali, sono il luogo dove l'energia vitale viene prodotta, conservata e utilizzata per la "manutenzione ordinaria" o durante periodi difficili, come stress, malattia, vecchiaia...
anche la posizione di Ustrasana, il cammello, attiva l'area dei reni e la sua controparte addominale, e in più, eseguita dopo le flessioni in avanti, ne bilancia gli effetti.
I piegamenti in avanti come pashimottanasana, la pinza,
janu sirsana, la posizione della testa al ginocchio,
sono un altro modo per portare la consapevolezza interna, con l'avvertenza di flettersi dal bacino in avanti per non incorrere in fastidiosi stiramenti lombari, più facili in questo periodo dell'anno.
Un'altra accortezza è quella di mantenere il cuore sollevato per evitare che la pratica si immelanconisca esacerbando le emozioni negative tipiche dell'inverno come paura e depressione.
Inoltre attraverso l'allungamento della catena muscolare posteriore liberiamo e distendiamo il meridiano della vescica
Le posizioni che prevedono torsioni spinali come ardha matsyendrasana, la torsione del saggio
Matsyendra
attivano l'area del plesso solare che irradia tutti gli organi addominali con il suo fuoco gastrico e tonifica rene e surrenali con il delicato massaggio dei muscoli lombari.
Concludere la pratica con una decina di minuti di shavasana, la posizione del cadavere
L'alimentazione gioca un ruolo importante: zuppe di verdure (ovviamente di stagione, come i diversi tipi di cavolo) e/o legumi, cereali integrali, noci tostate, radici, tutto possibilmente biologico e di produzione locale per scaldarci e nutrire lo yin, senza appesantire.
Vi propongo una ricetta colorata e profumata da Yoga journal
ricetta speziata di carote e soia gialla
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